Il coaching è una metodologia utile per implementare le capacità e le conoscenze di un individuo per migliorare le prestazioni personali e professionali.
Il termine Coaching è nato in Inghilterra nel 1500 ed era usato per
riferirsi ai cocchieri, ovvero i conducenti di carrozze incaricati di
raggiungere una determinata destinazione. Qualche tempo dopo il 1850, il
termine venne adottato nelle università inglesi per designare la figura
del tutor, vale a dire il professionista il cui scopo era aiutare gli
studenti a prepararsi per sostenere gli esami. Già nel 1950 il termine
Coaching fu adottato all’interno della letteratura manageriale,
riferendosi ad esso come una competenza direttamente collegata alla
leadership e così che il termine iniziò ad essere frequentemente
utilizzato negli ambienti aziendali.
Tornando all’origine,
possiamo affermare che il termine “coach” nasce e si evolve partendo dal
significato di “carrozza”. Iniziare un percorso con un Coach significa
salire su quella carrozza e intraprendere un viaggio partendo da due
importanti consapevolezze: dove sei e dove vuoi arrivare. In mezzo c’è
una strategia di piccoli e significativi “passi” che mirano
all’efficacia dell’azione. Il Coach accompagna il Partner in questo
percorso di avanzamento (in termini di crescita personale e/o
professionale) come un buon compagno di viaggio, gli ricorda l’obiettivo
e la necessità di rendere ogni suo passo consapevole ed efficace al
fine di ottenere il successo inteso nel senso etimologico del termine:
far accadere qualcosa. Attuare un cambiamento avvertito come necessario e
migliorativo della condizione attuale.
Si tratta di un cammino personalizzato, misurato sulla base delle esigenze del Partner.
Quando
si parla di Coaching, possiamo visualizzare due punti principali: il
punto A – dove sono adesso – e il punto B – dove voglio arrivare. Il
percorso fra il punto A e il punto B non è mai prevedibile. Troveremo
delle barriere, delle credenze limitanti che bloccano la nostra voglia
di agire e realizzare.
Il Coaching interviene su queste resistenze innescando un processo entusiasmante e creativo, volto a sbloccare il potenziale personale del partner per massimizzarne le prestazioni attraverso la scoperta e il riconoscimento del valore personale.
La qualità delle domande che ci poniamo fa la differenza.
La maggior parte di noi è stata educata a lavorare maggiormente sulla realtà esterna.
Molti
partono dal presupposto che non possono cambiare le cose perché non
dipendono da loro, e trascorrono la vita impegnandosi nell’adeguamento.
Il
Coaching ci insegna ad ampliare le nostre vedute, a farci domande di
qualità, a fare chiarezza, a definire la migliore strategia volta al
raggiungimento del nostro obiettivo. Siamo noi così a creare la nostra
realtà.
Nel Coaching si lavora sulle convinzioni e gli atteggiamenti
per affrontare al meglio il nuovo: agire per trasformare la paura del
cambiamento in una energia tesa allo sviluppo e alla realizzazione della
persona e/o dei team.
Il Coaching è un cammino personalizzato,
misurato sulla base delle esigenze del partner, questo processo si
concentra sulla definizione e il raggiungimento di obbiettivi specifici.
Il
Coaching consente di sbloccare le resistenze, uscire dalla fase critica
e ridisegnare e sviluppare la vita privata e/o professionale, per
ritrovare il piacere di cambiare migliorando la qualità dell’esistenza e
dei successi professionali.
L’azione e la consapevolezza dell’azione sono il focus di una ricerca di crescita basata sulla valutazione delle qualità personali, le intenzioni e le reali ambizioni della persona intesa come singolo o parte integrante di un team, di cui tenere sempre in alta considerazione il valore personale.
Il Coach lavora con persone e team che hanno obiettivi da raggiungere con consapevolezza e strategia.
Il
Coach non cura e non lavora con il disagio o la patologia, non lavora
sul passato, ma sul futuro: lavora sul “come fare a” e non sul “perché”.
Questo tipo d’approccio, attivo e fattivo, lo distingue dalla figura
dello psicoterapeuta per metodo e scopo.
Anche se entrambe le figure mirano al riconoscimento del valore personale, l’obiettivo del Coaching non è la ricerca introspettiva ma il raggiungimento dell’obiettivo prefissato che avviene attraverso un percorso che promuove il miglioramento basato sull’auto-apprendimento. Il presupposto è favorire la conoscenza e la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle aree migliorabili.